Nuova Venezia 7 febbraio 2015, a firma Alberto Vitucci, il primo articolo che ha parlato di LiberaVenezia:
« Liberi da pregiudizi, bavagli e guinzagli. Liberi di agire, per Venezia » è lo slogan di « LiberaVenezia », associazione civica che intende partecipare insieme al Movimento 25 Aprile alle prossime elezioni. « Vogliamo dare un contributo di cittadini e non di politici di professione », scrivono in una nota , ricordando lo scandalo del Mose e le tante cose sbagliate fatte dalla politica negli ultimi anni.
« Adesso il problema non è tanto il Sindaco, quanto la squadra che ci amministrerà per i prossimi cinque anni », si legge nel comunicato di LiberaVenezia, « in un comune anfibio che si estenderà da Pellestrina a Campalto e la cui città metropolitana andrà da Chioggia a San Michele al Tagliamento ».
Programma in pochi punti, essenziali : macchina comunale da riorganizzare, flussi turistici da programmare, partecipate che devono smettere di essere centri di spesa incontrollati, più attenzione alla laguna. Ma per fare tutte queste cose, continua l’associazione, « una sola persona non potrà bastare, anche fosse Superman. Avere un buon Sindaco è fondamentale, ma un buon Consiglio comunale lo è altrettanto ».
Obiettivo di “LiberaVenezia” è quello di eleggere a maggio un Sindaco integerrimo, ma (anche) di affiancargli una squadra e un Consiglio comunale all’altezza”.
14 febbraio, sul bilancio comunale:
http://www.veneziatoday.it/politica/bilancio-ultima-spiaggia-2330214.html
..e in inglese, segnaliamo invece questo articolo:
che consigliamo di leggere unitamente a questo:
“LiberaVenezia” non nasce dal nulla, ma da una palestra dove alcuni di noi si sono “fatti le ossa” in questi mesi: il “Gruppo25Aprile” (G25A). Altri sono imprenditori, artigiani, docenti.. e ve li presenteremo presto su queste pagine. Con questo progetto vorremmo dar voce alla Venezia che lavora e produce (idee e manufatti, servizi e cultura): quella che non vive di finanziamenti pubblici e conosce il significato del termine “rischio di impresa”, quella che si alza tutte le mattine presto per raggiungere il posto di lavoro attraversando il ponte (30.000 pendolari, la stima più attendibile); quella che un lavoro lo cerca ma non lo trova, perché la monocultura turistica crea soltanto posti da commesse o da camerieri, e chi ha fatto degli studi rischia di dover cercare sbocchi professionali altrove, o rassegnarsi a fare un lavoro sottopagato rispetto al costo della vita di questa città che ama.
Cos’è il “G25A”?
Il Gruppo 25 Aprile è una piattaforma civica creata a Venezia il 25 aprile 2014, che si riunisce regolarmente e interagisce anche utilizzando i social media (facebook, twitter e internet). Le 75 adesioni iniziali sono quintuplicate nel giro di pochi mesi, perché dalle proteste (a volta clamorose ma sempre civili, come quella messa in atto alla “prima” della Fenice) passiamo sempre alle proposte e quando brontoliamo non è per il gusto di lamentarci ma per amore nei confronti di una città che continua a perdere abitanti e posti di lavoro, pur essendo una città “a misura d’uomo” dove molti vorrebbero trasferirsi, restare o ritornare a vivere.
Cosa ha fatto finora, il “G25A”?
25 aprile: il nostro “manifesto del 25 aprile”, volantinato in Piazza San Marco e ampiamente ripreso dalla stampa locale (Gazzettino, Nuova Venezia e Corriere Veneto).
12 maggio: inaugurato il nostro “contatore” dei residenti in laguna: http://gruppo25aprile.org/quanti-siamo/
14 maggio: adesione alla campagna “Poveglia per tutti” e lettera aperta al Demanio: http://gruppo25aprile.org/?s=lettera+al+demanio
16 maggio: risposta del Demanio; al termine dell’asta, il Demanio dichiarerà la non congruità dell’offerta presentata da un gruppo privato, che con 513.000 euro si sarebbe vista attribuire l’isola.
8 giugno: il G25A chiede le dimissioni di Sindaco e Giunta: http://gruppo25aprile.org/?s=dimissioni
13 giugno: dimissioni del Sindaco Orsoni.
11 agosto: creazione del movimento di opinione contro lo scavo del Contorta. In poche settimane, il gruppo facebook appositamente creato raggiunge i 1.300 iscritti: https://www.facebook.com/groups/271896219684184/
26 agosto: 18.000 firme raccolte contro lo scavo del Contorta: http://gruppo25aprile.org/?s=settis
6-7 settembre: quota 30.000, con i banchetti di raccolta firme nei sestieri in occasione della Regata Storica: http://gruppo25aprile.org/2014/09/10/7-settembre-2014-regata-storica-in-tutti-i-sensi/
Ottobre: eleborazione e presentazione delle nostre osservazioni in sede VIA sul progetto di scavo del Contorta: http://gruppo25aprile.org/2014/10/31/valutazione-di-impatto-ambientale-via-le-nostre-osservazioni/
14 novembre: richiesta di INCHIESTA PUBBLICA sullo scavo del Contorta; la richiesta è stata accolta il 23 dicembre: http://gruppo25aprile.org/category/duriibanchi-la-battaglia-del-contorta/
22 novembre: la “beffa della Fenice”: http://gruppo25aprile.org/2014/11/25/anteprima-fenice-rassegna-stampa-provvisoria/
25 novembre: adesione all’appello contro la vendita di Villa Hèriot
26 novembre: “dalle proteste alle proposte”, le nostre domande ai candidati Sindaco: http://gruppo25aprile.org/2014/11/26/dalle-proteste-alle-proposte-le-nostre-prime-domande-ai-candidati-sindaco/
30 novembre: incontro con il Senatore Felice Casson: http://gruppo25aprile.org/2014/12/03/il-g25a-incontra-il-senatore-casson/
4 dicembre: la nostra lettera aperta a Salvatore Settis: http://gruppo25aprile.org/2014/12/04/il-diritto-alla-citta/
20 gennaio 2015: la Commissione nazionale VIA recepisce molte delle nostre critiche al progetto di scavo del Contorta e invia all’Autorità portuale una richiesta di integrazioni che suona come una sonora bocciatura.
25 gennaio 2015: la riunione in cui abbiamo deciso il programma di lavoro per i mesi che ci separano dalle elezioni comunali (comunicato stampa del 29 gennaio, ripreso dal Gazzettino e dal Corriere del 30 gennaio).
4 febbraio 2015: l’inizio di un percorso innovativo di cui la città ha bisogno, come la laguna ha bisogno del flusso di marea che ogni dodici ore la ripulisce da scorie e impurità, grazie alla massa d’acqua che ne evita l’impaludamento. Per avviarlo faremo “un passo indietro” come G25A e ci proporremo senza etichette particolari ma con la forza di quello che, come singoli individui, abbiamo dimostrato di saper fare: elaborando soluzioni, facendo squadra, gettando ponti e creando coalizioni, mobilitando l’opinione pubblica sui temi che contano per Venezia.
Come seguire le nostre attività?
Il nostro blog “storico”: http://gruppo25aprile.org/
che rimane attivo come piattaforma civica apartitica..
..e, a partire dal 4 febbraio, il blog che si occuperà principalmente di elezioni:
Il nostro « diario di bordo », scrivendo a 25aprile2015@gmail.com
Il gruppo facebook : https://www.facebook.com/groups/Gruppo25aprileVenezia/
..e da qualche settimana anche su twitter : https://twitter.com/25aprileVenezia
Portavoce:
Marco Gasparinetti
Tel. 345/3459663
Restare “come d’autunno sugli alberi le foglie”, o preparare insieme una nuova Primavera?
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” – parafrasando Ungaretti? Noi non ci stiamo, e lo diciamo da mesi. Lo diciamo dal 25 aprile dell’anno scorso, quando nella nostra prima lettera aperta abbiamo confrontato i dati attuali con quelli post-epidemie di peste e ci siamo chiesti cosa abbia fatto di male questa città, per svuotarsi allo stesso ritmo con cui in città affluivano miliardi di euro destinati a mega-opere non richieste mentre per la manutenzione ordinaria, l’artigianato e l’edilizia popolare non si trova un soldo.
Popolazione residente nel Comune di Venezia al 2 febbraio 2015: 264.934 persone (meno 193, rispetto al 31 dicembre). Popolazione residente nella Municipalità di Venezia Murano Burano: 64.351 persone (meno 68, al ritmo di due residenti al giorno: meno 441 negli ultimi 6 mesi), di cui poco più di 50.000 nei “sestieri” storici e gli altri nelle isole (Giudecca compresa). Il 25 aprile 2014 avevamo scritto:
“Dopo ogni epidemia di peste (da 143.000 a 98.000 abitanti, con l’epidemia del 1630) i nostri avi erano stati capaci di rialzarsi e attirare nuove energie, riportando in pochi anni questa città alla sua popolazione naturale. Di quale epidemia siamo malati, se dalla liberazione del 1945 a oggi abbiamo perso 100.000 abitanti, di cui quasi 4.000 negli ultimi 5 anni? Quanto tempo ci rimane prima di scendere sotto quella soglia critica che porterebbe alla chiusura del nostro ospedale, delle scuole e degli asili per i nostri figli, in omaggio alla prossima « spending review »? A chi vuole garantire un futuro per questa città così ricca di passato, chiediamo di farsi avanti e formulare delle proposte concrete sui pochi punti che dovrebbero accomunarci tutti, al di là degli steccati di partito”. A quell’appello hanno risposto in tanti, e da quell’appello sono nate le iniziative targate “25 aprile”: 25 aprile come San Marco, e come festa della Liberazione: per liberare Venezia dalle troppe incrostazioni che ne hanno ingessato le energie vive, negli ultimi anni.
Le elezioni si avvicinano e su questo tema ritorneremo ancora, ma l’autunno non fa per noi. Dopo la “battaglia del Contorta”, la beffa della Fenice e le altre battaglie tematiche che ci hanno visti protagonisti negli ultimi mesi, per alcuni di noi è venuto il momento di discutere il disegno complessivo, nella consapevolezza che in questa città “tutto si tiene”. A chi ancora ama questa città proponiamo di lavorare ad un patto alla luce del sole, senza pregiudiziali ideologiche, per i prossimi 5 anni: un patto per Venezia. Cosa chiediamo?
Venezia, 4 febbraio 2015